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I.T.T. "E. Mattei" - Sondrio

La nostra storia

A cura di Andreina Tidori, Giulia Pensotti, Carlo Sertori

Com’era l’Istituto Tecnico Industriale “Enea Mattei” cinquant’anni fa?
Non aveva ancora un nome; ed erano altri tempi, un altro secolo….
Come fossero gli allievi, lo si vede dalla foto: abito delle occasioni importanti, sguardi diretti, sereni. Quasi non si notano differenze fra loro e i più giovani insegnanti.


La fondazione del Tecnico Industriale risale al 1962.
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Il boom economico e la rapida trasformazione dell’Italia in paese industriale avevano reso indispensabile evitare alla Valtellina di rimanere ai margini del cambiamento.
Collegare le realtà industriali esistenti e la scuola per preparare tecnici capaci, fu la sfida di un gruppo di imprenditori e ingegneri che, con il Preside del Professionale “Fossati”, ing. Cedro, formarono il Consiglio di Amministrazione del nuovo Istituto. Si iniziò con due sezioni per periti meccanici.

La scuola fu organizzata quasi come un’industria: otto ore al giorno, rigorosamente di 60 minuti, suddivise fra lezioni teoriche e attività pratiche, assenze ridotte al minimo. Per analogia con l’industria, perfino i campanelli furono sostituiti da sirene. Nei cinque minuti di attesa prima di uscire, alle dodici e alle diciotto, gli allievi, allineati e in silenzio, dovevano controllare il senso di liberazione che poi esplodeva rumoroso all’esterno.

Il ’68 spazzò via questa incredibile tradizione di disciplina e contribuì ad attenuare la selezione rigorosa. I venti studenti rimasti dei primi sessanta iscritti si erano diplomati, recandosi a Milano per la maturità. Si era ottenuto di sostenere le prove scritte in sede, ma per gli orali, che riguardavano tutte le discipline, i candidati dovettero spostarsi per tre volte, partendo prima dell’alba. A differenza dei “Milanesi” tutti si diplomarono e fu un successo.

In quegli anni la scuola era ancora priva di una sede adatta ad accogliere gli iscritti sempre più numerosi, i laboratori e le aule speciali: dalle prime aule, reperite presso Istituti già esistenti, (Magistrali e Convitto Nazionale) trovò poi sistemazione presso il nuovo edificio del Professionale.

Gli studenti provenivano dall’intera Valtellina, dalle sponde dell’Alto Lario, dalle valli bresciane: i pendolari costituivano il gruppo più rilevante.

Un altro genere di pendolarismo fu causato dalla collocazione delle officine e di alcune aule presso i capannoni dimessi della Falck a Piateda, a qualche km. dalla città. Un pullman, messo a disposizione dalla scuola, vi portava a turno gli allievi del triennio. Il biennio intanto occupava appartamenti riadattati presso il Condominio del Sole.

Se i treni non erano puntuali, l’attesa costituiva una perdita di tempo per tutti. I supplenti occasionali si potevano scegliere solo fra chi avesse a disposizione un’auto: ogni ritardo rischiava di trasformare la lezione in un’inaspettata vacanza.

Finalmente, il 1o ottobre 1976, realizzata in parte la nuova sede dell’I.T.I.S. al campus, l’attività didattica riprese in modo normale, se non si considerano le manifestazione organizzate dagli studenti in quegli anni.

Nel 1979 fu introdotta la specializzazione di elettrotecnica, nel 1988 quella di informatica. In seguito furono organizzati corsi di aggiornamento per diplomati. La scuola era anche diventata centro autorizzato per le prove sui materiali, costituendosi come punto di riferimento per molte realtà produttive della valle.

Si ricordano con affetto e stima i presidi succeduti all’ing. Cedro: ing. Sidoli, prof. Platone, ing. Bertoletti, ing. Sertori, professoressa Tidori, prof. Patanè, prof. Alquino, prof. Latella, prof. Messina. 

Oggi dirige l’Istituto il prof. Massimo Celesti.



Primi anni '90
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 Foto del giugno 2009

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Collegio docenti del 2014

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Collegio docenti giugno 2015

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